Oh la neve
che col suo bianco fulgore ammanta i tetti e gli ombrelli
mentre spirali di miasmi azzurri s’ innalzano da ciminiere infreddolite.
Oh la neve
che ricopre le strade di una sottile e rilucente lastra di infido ghiaccio
mentre auto ubriache sbandano armoniosamente in un cozzar di lamiere e tigli.
Oh la neve
che fa tremar di freddi palpiti i giovani innamorati, abbracciati come orsi polari
mentre dolci vecchine scivolano al suolo sbriciolandosi femori e pensioni.
Oh la neve
che induce studenti fugaioli a gaie guerre di bianchi e soffici dardi, e poco importa se un’ impazzita saetta, scagliata con troppo d’annunziano virgulto, colpisce la mia auto.
Pazienza! esclamo io, mentre sento stridere la coppa dell’olio su un ingrato crostone gelato ed il mio meccanico gioire in anticipo per un bianco Natale.
Oh la neve
che monda le nostre anime e ammonisce i nostri cuori.
Oh la neve
sì, sì è tutto molto bello ma l’inverno prossimo lo passo alle Seychelles!
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