Pìm,pùm,pàm ora ce l’ho. L’antologia completa dei Beatles. Splendido, imprescindibile (anche per chi come me preferisce gli inossidabili Rolling Stones). Il remastering accurato conferisce grande profondità e brillantezza ai suoni e fa sempre un piacevole effetto sentire le schitarrate elettriche di George Harrison che molto devono, specie nei primi album, al rock nero americano anni ‘50 (vedi Bo Diddley e Chuck Berry) insomma nella musica, come nel resto, non si inventa nulla ma come dice Sting: “il rock se non si rinnova muore”. Un’operazione doverosa dunque, questa profonda pulizia a tracce che hanno anche 47 anni (Please, Please Me) con quel pizzico di commerciale che ormai è connaturato al genere umano, qualunque cosa esso faccia o dica .Comunque il calore dei vinili, magari suonati su un vecchio giradischi con testina a ceramica e con un amplificatore valvolare resta ineguagliabile. La stessa differenza che passa tra un cd dell’orchestra filarmonica di Vienna che compri in edicola e un concerto dal vivo di Herbert von Karajan.
Buon Moog a tutti.
2 commenti:
Si sente ancora la bottiglia di birra che tintinna sopra l'amplificatore?
Mentre si suona dal vivo Come Together? Certo ;)
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