
Foto mia, pupazzetti pure (regalatimi qualche Natale fa da amicici).
Benvenuti cari Internauti su Kiwi il sito di cui, come dice l’intestazione stessa, non ce n’era affatto bisogno e di cui non se ne sentiva affatto la mancanza, ma tant’è ormai i vostri astro-modem vi hanno portato fino a qui e dunque perché non dare un’occhiata? Soprattutto perché, dal momento che questo Blog è in rete dal settembre 2008, parecchie sono le cose interessanti. Innanzitutto i racconti e le storie che troverete verranno periodicamente cambiate e archiviate sperando che, almeno prima o poi, qualcuna di esse sia di vostro gradimento. A tal proposito vi segnalo la nuova sezione in cui potrete leggerei nuovi e vecchi racconti, inediti e non. Poi, poiché il Blog è mio e me lo gestisco io, troverete le Slideshow di alcuni fumetti realizzati con grandi artisti, oltreché amici, e le rispettive sceneggiature originali (per chi è interessato). Ho dato anche un piccolo spazio ad una passione che mi ha contagiato: la fotografia ed ho inserito un piccolo filmato di quel genio senza pari che è Neil Gaiman, registrato al Festivaletteratura di Mantova.
Per ora è tutto, buona navigazione...
Si possono indire mille manifestazioni, si può invocare la censura e (cosa ancora peggiore) l’anticensura. Si può gridare al regime (sempre più sotterraneo, strisciante e servile) e si può fare finta di niente, salvo poi affermare “io non c’ero, non sapevo, sono sempre stato contro”. La libertà, di espressione, di pensiero di Essenza, è labile e scontrosa, si respira, si cerca di afferrarla ma non la si vede quasi mai nel suo splendore, salvo quando non c’è più e allora tutti a chiederci dove mai si sia nascosta. Nessuno però ha il coraggio di dire che forse, semplicemente, non ce la meritiamo. Non siamo più culturalmente in grado di percepirla. Chi si sente censurato spesso (non tutti è ovvio) è poco più che un ipocrita e quasi sempre un mediocre. Chi invece continua a dire che la libertà non è messa in discussione ha, come minimo, una strana e preoccupante concezione della libertà e del vivere civile. Ma dunque se tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole? No, perché non tutti sono (o sono stati) uguali e assimilabili. Basta andare a rileggersi e riempirsi gli occhi dei capolavori di Andrea Pazienza per capire che qualcuno, già molto tempo fa (e guarda caso proprio un giovane, giovanissimo Artista) aveva capito tutto, svelato e divelto i gangli del potere, messo a nudo il re e riso delle sue pochezze. A tutti coloro che si piangono addosso, che strepitano e che censurano, vorrei consigliare di leggere la produzione di PAZ! e a tutti voi (me compreso) rincretiniti dalle TV e dai giornali vorrei esortare a divenire, rimanere, tornare a essere dissacranti, devastanti, cattivi come solo la satira di Andrea ha saputo fare, senza guardare in faccia a nessuno, neppure a se stessi.